La pianta della settimana: Paronychia kapela

Cari amici di Flora d’Abruzzo, oggi vogliamo sorprendervi con una pianta particolare, piccola e difficile da notare ma che sicuramente qualche buon osservatore avrà incontrato durante le sue passeggiate ad alta quota…

Paronychia kapela (Hacq.) A.Kern. subsp. kapela
Paronichia della Kapela
Caryophyllaceae
Forma biologica: H caesp
Tipo corologico: Medit.-Mont.

Vi starete chiedendo quale sia l’origine di questo buffo nome: il genere, “Paronychia” deriva dal greco ed è una parola composta da due parti. Il prefisso “pará”, ovvero “simile a” e “ónyx” ovvero “unghia”, perciò “simile a un’unghia”. Infatti, la forma del calice ricorda proprio la lamina dell’unghia. L’epiteto specifico invece ha origine dall’omonimo gruppo montuoso della Croazia, Velika Kapela, appartenente alle Alpi Dinariche. Qui, infatti, questa specie venne descritta per la prima volta.

Se siete rimasti come noi incantati dai suoi petali traslucidi e argentei che alla luce del sole assumono riflessi perlacei dovete sapere una cosa…non sono fiori!! Si tratta infatti di brattee ovvero foglie modificate e molto ridotte poste presso o al di sotto di fiori e infiorescenze che assumono funzioni diverse. Esse avvolgono i piccolissimi fiori formati dal solo calice, brevemente tubuloso e diviso in 5 lobi ellittici arrotondati all’apice. Questa specie vegeta saldamente ancorata a roccia calcarea affiorante o su terreno estremamente arido. È una legnosa perenne con tipico portamento a pulvino. Le foglie sono ellittiche, più o meno unilaterali e mucronate all’apice, generalmente glabre a margine ciliato. Il frutto è un achenio con pareti membranose.

La Paronichia della Kapela è attualmente diffusa nel sud ovest dell’Europa ed in particolare in Spagna, Italia e Croazia, dove è anche conosciuta come “sanguinaria”. In questi paesi, nella medicina tradizionale veniva impiegata in infuso come diuretico, ipotensivo, antireumatico, depurativo e nel trattamento delle infezioni dell’apparato respiratorio e urinario. Inoltre, veniva impiegato per curare la calcolosi renale e come linimento per contusioni, ferite e ustioni (https://cutt.ly/Jppqn37). Gli studi confermano per questa specie una concentrazione abbastanza elevata di principi attivi antiossidanti quali tocoferoli e flavonoidi (Curini et al., 2004).

È una specie a distribuzione mediterranea-montana e la si può osservare dai 1300 ai 2400 m s.l.m. negli Appennini centrali e meridionali. In Abruzzo ad esempio, si può osservare facilmente presso Rocca Calascio (un altro dei tanti motivi per visitare questo splendido posto) ma la troviamo in tutti i rilievi più importanti. Il periodo di fioritura va da maggio a luglio. In Italia è presente anche in Piemonte, Liguria e Friuli-Venezia Giulia (Paronychia kapela subsp. serpyllifolia (Chaix) Graebn.).

Per ulteriori approfondimenti vi rimandiamo a questo interessane articolo citato nel testo:

Curini, M., Epifano, F., Menghini, L., & Pagiotti, R. (2004). Flavonoids and Tocopherols from Paronychia kapela. Chemistry of natural compounds, 40(2), 190-191. https://link.springer.com/content/pdf/10.1023/B:CONC.0000033945.16862.19.pdf

Se avete foto, utilizzi o curiosità legate a questa pianta postatele nei commenti!

ATTENZIONE: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi officinali sono riportati per puro scopo divulgativo, pertanto Flora d’Abruzzo declina ogni responsabilità sull’ utilizzo a scopo curativo, alimentare o estetico.

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