Il Caglio: storia, usi e proprietà

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Il Galium verum L. ( Caglio o erba zolfina ) appartiene alla famiglia delle Rubiaceae. Siamo di nuovo in presenza di una pianta con forma biologica H scap – Emicriptofite scapose, ovvero, piante perennanti per mezzo di gemme poste al livello del suolo. Specie perenne con altezza che va da 20 a 80 cm, possiede un fusto eretto, gracile e rotondeggiante, spesso glabro. Inoltre è provvista di un rizoma stolonifero sotterraneo. Le foglie sono riunite in verticilli di 8-12 segmenti, lineari, strette e mucronate. Inoltre si può notare la lucidità della lamina superiore della foglia, corrisposta alla pubescenza della pagina inferiore ( presenza di margine revoluto ). I fiori sono di colore giallo, molto numerosi e portati in pannocchie dense ed erette alla sommità del fusto. Emanano un odore debole e gradevole. Il frutto è composto da due piccoli mericarpi, lisci e glabri, ognuno contenente un seme.

Presente in tutta la penisola italiana, da 0 a 2050 m s.l.m. Gli habitat in cui vegeta sono i più svariati : Prati aridi, lungo sentieri e banchine stradali, zone antropizzate, in luoghi sabbiosi e sassosi. Si tratta di una specie comunque calciofila e basifila.

Il nome del genere Galium deriva dalla denominazione data da Dioscoride ( medico e botanico greco ) a una particolare pianta, il galion, usata dai pastori per coagulare il latte. L’antica denominazione latina riportata dalla cultura popolare invece è Sanctae Mariae stramen : leggenda vuole che Gesù, nella grotta di Betlemme, venne adagiato su uno strame di Galium. L’uso principale di questa pianta è legato sicuramente ai suoi costituenti acidi che gli danno la caratteristica di far rapprendere il latte. Inoltre le sue proprietà coloranti la classificano come pianta tintoria : la radice viene usata per tingere di rosso mentre con i fiori si ottiene una colorazione giallo-arancione. Il Galium viene considerata specie officinale per le sue proprietà astringenti e cicatrizzanti in uso esterno, e antispasmodiche e diuretiche in uso interno. Le parti utilizzate sono le estremità fiorite, raccolte da Giugno a Settembre. Vanno rapidamente essiccate e conservate per non più di qualche settimana : la pianta infatti tende a annerire velocemente e a perdere le sue proprietà. Nella cultura abruzzese, questa pianta aveva un’importanza fondamentale proprio nella cagliatura del latte, per la caseificazione.


ATTENZIONE: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi officinali sono riportati per puro scopo informativo, pertanto declino ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, alimentare o estetico. 


Bibliografia e sitografia:

PIGNATTI S., 1982. Flora d’Italia, Edagricole, Bologna

CONTI F., ABBATE G., ALESSANDRINI A., BLASI C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore.

Selezione del READER’S DIGEST, 1979. Segreti e virtù delle piante medicinali, edito da Selezione Reader’s Digest , Milano

Marinella Zepigi -“Galium verum L. – Caglio zolfino”. In Acta Plantarum, Forum. Disponibile on line (data di consultazione: 16/09/2016): http://www.actaplantarum.org/floraitaliae/viewtopic.php?f=95&t=15242