Il Boccione maggiore

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L’Urospermum dalechampii (L.) F.W. Schmidt (Boccione maggiore, Lattugaccio, Grugno, Amarago) è una pianta erbacea appartenente alla famiglia delle Asteraceae.

Il nome del genere Urospermum deriva dalle parole greche “oura“, cioè coda o becco e “sperma“, cioè seme, in relazione quindi al lungo becco di cui è dotato l’achenio. L’epiteto specifico è dedicato al botanico francese J.Dalechamp (o Dalechamps).


La forma biologica della pianta è H scap (emicriptofite scapose), ovvero piante perennanti per mezzo di gemme poste al livello del terreno e con asse fiorale allungato. Si presenta come pianta perenne, pubescente con peli patenti. Il fusto è eretto o ascendente, alto 20-40 cm, che può essere o meno ramificato nella parte inferiore. Le foglie basali sono pennatosette, roncinato-lirate, con picciolo allargato alla base e semiabbracciante il fusto, lunghe 5-6 cm. Le cauline inferiori sono progressivamente maggiori (2 x 6-8 cm) e meno divise. Le cauline superiori sono lanceolate, subintere, auriculate, amplessicauli, opposte e verticillate a tre. Il capolino è grande (6 cm di diametro), portato su un lungo peduncolo ingrossato, fistoloso, nudo, con 7-8 squame concresciute nel terzo inferiore, uniseriate, lanceolate e con margine rossastro. I fiori sono tutti ligulati, con 5 dentelli, color giallo-chiaro e con strie purpuree di sotto e all’apice. I fiori periferici sono raggianti, con tubo incolore e più lunghi di quelli interni (3 x 20 mm). Il frutto è un achenio rugoso (6-8 mm), rostrato, con pappo piumoso scuro in due serie e becco lungo il doppio. L’antesi va da marzo a agosto.

Il Boccione maggiore è diffuso in quasi tutta Italia poichè manca nelle regioni dell’arco alpino quali Valle d’Aosta, Trentino-Alto Adige, Friuli Venezia Giulia e Lombardia. Vegeta in luoghi erbosi, prati aridi, incolti e margini stradali dal livello del mare fino ai 1200 m s.l.m. È presente dalla Liguria alla Spagna e Algeria, con areale limitato alle coste mediterranee (entità mediterranea in senso stretto). È comunemente diffuso nelle zone sub-litoranee e collinari di tutto l’Abruzzo. Il corotipo è EURI-MEDIT.-OCCID.; STENO-MEDIT.

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Urospermum dalechampii (L.) F.W. Schmidt – Particolare del capolino

Per l’Urospermum dalechampii non vengono riportati utilizzi medicamentosi, tranne uno legato alla medicina popolare, secondo cui la pianta era ritenuta galattogena a causa della forma del bocciolo simile ad un capezzolo. Il Boccione, invece, è da sempre utilizzato come specie mangereccia : le foglie basali vengono lessate, condite come gli spinaci e consumate insieme ad altre erbe ( Sonchus oleraceus, Tragopogon pratensis), mentre i boccioli vengo messi in salamoia e utilizzati come i capperi. Inoltre si può ricavare un infuso valido come digestivo. Come uso tipico abruzzese, viene preparata una salsa lasciando macerare nell’acqua di cottura le parti aeree della pianta (tranne i fiori). In seguito, si passa il preparato e si riduce in poltiglia, si aggiunge succo di limone e si utilizza la salsa ottenuta per condire la carne, che assume un delicato sapore amarognolo (Tammaro, 1984).


ATTENZIONE: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi officinali sono riportati per puro scopo informativo, pertanto declino ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, alimentare o estetico. 


Bibliografia e sitografia:

CONTI F., ABBATE G., ALESSANDRINI A., BLASI C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore.

TAMMARO F., 1984. Flora Officinale d’Abruzzo, Regione Abruzzo, a cura del Centro Servizi Culturali-Chieti.

Antonino Messina, 2008 -“Urospermum dalechampii (L.) F.W. Schmidt – Boccione maggiore”. In Acta Plantarum, Forum. Disponibile on line (data di consultazione: 18/10/2016): http://www.actaplantarum.org/floraitaliae/viewtopic.php?f=95&t=3669