Staphylea pinnata: il “falso pistacchio”

La Staphylea pinnata L. (Borsolo, Lacrime di Giobbe, Falso Pistacchio) è una specie sporadica endemica italiana appartenente alla famiglia delle Staphyleaceae. Non è molto diffusa sul territorio abruzzese e le segnalazioni per questa essenza si limitano alla Valle del fiume Alento a Serramonacesca (PE) (Marcantonio 1998); al bosco “Defensa” di Molino Aterno e la Valle Peligna sul versante del Morrone (Cianfaglione 2014). La famiglia delle Staphyleaceae comprende una decina di specie arbustive decidue diffuse nelle regioni temperate dell’Emisfero Boreale.

In Europa è l’unica rappresentante della famiglia. Il nome generico deriva dal greco staphylé (grappolo) con riferimento alla struttura dell’infiorescenza. L’epiteto specifico indica le foglie pennate.

La forma biologica è P caesp (Fanerofita cespugliosa) che indica piante legnose con portamento cespuglioso. Si presenta generalmente come un arbusto o piccolo albero alto 5- 6 m con rami giovani color verde scuro, glabri. Le foglie (1-2 dm) sono opposte, lungamente picciolate, imparipennate, formate da 5-7 foglioline sessili lanceolato-acuminate o ellittiche, glabre, minutamente seghettate, lunghe 6-10 cm e larghe 2-4. Di colore verde intenso superiormente e leggermente più chiare (o anche bluastre) inferiormente, con nervature secondarie ben evidenti, provviste alla base di stipole membranose appuntite e caduche. Le infiorescenze a pannocchia terminale pendula ed amentiforme raccolgono fiori piccoli e biancastri con 5 sepali lunghi 8-14 mm, caduchi e 5 petali obovati a struttura campanulata leggermente più lunghi; 5 stami, della stessa lunghezza dei petali. La fioritura avviene tra aprile e maggio.
I frutti sono racchiusi da una capsula membranosa a forma di vescica rigonfia verde pallido con sfumature rosse (3-4 cm) divisa in 2-3 logge puntute, contenenti solitamente 1-3 semi per ognuna, lisci, globosi, color marrone-giallastro. La fruttificazione avviene da luglio a settembre.

 Staphylea pinnata L. – Particolare dei frutti a grappolo

Questa interessante specie è diffusa, in modo lacunoso, dalle Prealpi fino alla Calabria e vegeta in boschi misti termofili di latifoglie dal piano collinare al montano (0-900m s.l.m.), prediligendo suoli umidi, ricchi e calcarei. Il suo areale si estende dall’ Europa centro-meridionale fino all’Asia minore e al Caucaso. Il corotipo è SE-EUROP-PONTICA.
Per questa specie non si rilevano usi officinali, cosmetici e/o alimentari tipici della tradizione abruzzese, probabilmente anche a causa della sua rarità. Tuttavia nell’opera “Xilologia Picena Applicata Alle Arti” di Paolo Spadoni (1826 –28) al Borsolo le vengono attribuite proprietà purganti: “S’adopran pure nei paesi caldi per trarne un olio dolce dai medici riputato solitivo, ed in certa dose purgante”. Attualmente, viene utilizzato come arbusto ornamentale in virtù del suo portamento cespuglioso e del verde intenso del fogliame.

ATTENZIONE: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi officinali sono riportati per puro scopo informativo, pertanto declino ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, alimentare o estetico. 


Bibliografia e sitografia:

PIGNATTI S., 1982. Flora d’Italia, Edagricole, Bologna

CONTI F., ABBATE G., ALESSANDRINI A., BLASI C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore.

PIRONE  G., 2015. Alberi, arbusti e liane d’Abruzzo. Penne (PE) 

SPADONI P., 1826-28. Xilologia Picena Applicata Alle Arti. Macerata (MC) 

Silvano  Radivo, 2008 -“Staphylea pinnata L. – Bossolo”. In Acta Plantarum, Forum. Disponibile on line (data di consultazione : 15/10/2016) :www.actaplantarum.org /floraitaliae/viewtopic.php?f=95&t=1547